martedì 9 febbraio 2021

OPERAZIONE HUSHY

SBARCO IN SICILIA

14 Gennaio 1943

A Casablanca, nel sobborgo chiamato Anfa, si svolge la prima Conferenza degli Alleati, finalizzata allo sbarco in Sicilia. Vi partecipano Franklin D. Roosevelt, Winston Churchill, l’ammiraglio Puond, da parte inglese; il generale Marshall, l’ammiraglio King, il generale Arnold, da parte americana; e inoltre i generali Eisenhower e Alexander.

 18 gennaio

Force 141- costituita dagli ufficiali di Stato maggiore che devono tracciare il piano dello sbarco in Sicilia - apre il dossier Husky, 141 è il numero della stanza dell’albergo Saint Georges ad Algeri in cui si riuniscono; Husky è il nome in codice dell’operazione.

 22 Gennaio

I capi di Stato Maggiore collegati stabiliscono la data di massima per l’invasione della Sicilia:  la fase favorevole della luna di Luglio.


19 Maggio

Il generale Alexander assume la carica di comandante del 15 gruppo di Armate, formato dall’VIII Armata britannica e dalla VII Armata americana. In tutto per l’appunto quindici.

All’ammiraglio Cunningham viene affidato l’alto comando delle operazioni di sbarco e il comando dell’aviazione tattica. Per l’esecuzione assume il comando il vice ammiraglio Hewitt a ovest e Ramsey ad est.

Alexander firma l’ordine Husky che prevede cinque fasi: 1) Neutralizzazione delle forze nemiche sia aeree sia navali; 2)Sbarchi prima dell’alba di truppe aviotrasportate con l’obiettivo di conquistare l’aeroporto di Siracusa e il porto Licata; 3)Occupazione dei porti di Catania e Augusta, dell’aeroporto di Gerbini; 4)Occupazione dei predetti porti e aeroporti; 5) Conquista della Sicilia.

25 maggio

Incursione aerea su Licata.

 29 maggio

Conferenza di Algeri in cui viene definito il piano di invasione della Sicilia. L’VIII Armata britannica avr

Piano Corkscrew è parola in codice che vuole indicare la conquista di Pantelleria 

Dal 2 Maggio su Pantelleria si rovesciò 

un uragano di bombe

11 Giugno 

Il presidio di Pantelleria capitola 




Aeroporto PANTELLERIA parete rocciosa COI FORI dei  proiettoli navali 

La VII  Armata  Usa  di Patton  comprendeva un contingente di 80.000 uomini. 45.000 dovevano sbarcare tra Gela e Scoglitti, divisi tra la I divisione di Terry Allen  a Gela e la 45 di Middleton a Scoglitti; 27000 soldati al comando del generale Lucian B. Truscott, dovevano sbarcare invece a Licata; i restanti 8000 avrebbero fornito appoggio da terra agli sbarchi. 

Nell’arco di terra tra Scoglitti e Licata, e in quello tra Siracusa e Pozzallo, si riversarono complessivamente 160.000 soldati. E inoltre 4000 aerei da combattimento e da trasporto che  fornivano l’appoggio dal cielo mentre nel mare c 'erano 285 navi da guerra (due portaerei) 2775 unità da trasporto, oltre 2000 bocche da fuoco; 600 carri armati, 4800 autocarri, jeep e bulldozer, centinaia di scialuppe da sbarco LCT( landing Craft Tank) e LCV nascoste nel cargo delle navi; per la prima volta i Ducks, camion anfibi, stanno per toccare terra. Gli Inglesi disponevano di 250 mila soldati, gli Americani di 228 mila uomini, per un totale di 478 mila unità che avrebbero invaso la Sicilia nei giorni successivi.

 Nei giorni precedenti il 10 luglio  le forze tedesche della Sizilien  erano state spostate ad ovest dove si pensava dovesse avvenire lo sbarco. Il generale Rossi, comandante del XVI Corpo d’Armata italiano e il generale Arisio comandante del XII Corpo furono  sostituiti alla vigilia dello sbarco, il secondo con il generale Francesco Zingales, giunto soltanto l’11 Luglio a invasione avvenuta.

Lungo la costa di Licata le forze dell’Asse erano costituite da 8 battaglioni in prima linea e 3 in seconda linea, facente capo alla 207 divisione costiera del generale Schreiber (21 Km di fronte da punta Due Rocche a Torre di Gaffe) appartenente al XII Corpo di Armate del generale Mario Arisio . In particolare il 139° reggimento costiero, il 538° battaglione - di cui fa parte il treno armato ( 4 pezzi 76/40) - il 419° e il 390° battaglioni con il CCXXXII gruppo (batteria 1 e 2 100/22) e il CXLV( batteria 152 105/27, batteria 198 105/27, batteria 79 75/34); e la XVIII brigata costiera (58 Km di fronte da Punta Braccetto a Punta Due Rocche)facente capo al XVI Corpo d’Armata. 

Un totale di 11 battaglioni dell’Asse, contro 27 degli avversari, disseminati lungo la costa, nei fortini a valle e sul crinale delle colline adiacenti al mare 




 Nell'arco di tempo che va da gennaio a giugno,  ben 13 furono i bombardamenti su Licata  di cui cinque a gennaio,  tre a febbraio, poi il 25 aprile- giorno della visita del principe ereditario- due a maggio e due a giugno. Nei giorni che precedettero lo sbarco alleato della VII Armata americana di Patton, i bombardamenti divennero  ravvicinati: il  5 luglio, giorno della partenza della flotta americana dalle coste del Nord Africa, furono quattro: la prima incursione aerea dalle tre alle quattro circa; la seconda, dalle 9,50 alle 10,15; la terza dalle 12,45 alle 13,00 e l'ultima dalle 13,15 alle 13,30. Il 6  Licata subì un bombardamento durato dalle 9,30 alle 9,45; infine l'otto ci furono tre incursioni, rispettivamente alle 7,45, alle 11,50 e alle 12,00.

Le  forze aeree alleate  agli ordini dell’Air Chief Marshal  Tedder  comprendevano 5000 aerei da combattimento a fronte dei 200 aerei italiani e dei 320 tedeschi. 



 VOLANTINAGGIO SULLA SICILIA 





5  LUGLIO 1943 
PARTENZA DELLA FLOTTA NAVALE DEL XV GRUPPO DI ARMATE 
Le unità navali erano divise in due forze: forza H che aveva come meta lo Jonio, forza Z la zona occidentale. La prima doveva simulare una rotta verso Creta e la Grecia, come se questa fosse la destinazione delle 2000 imbarcazioni; la seconda avrebbe simulato di far rotta verso la Sicilia occidentale con i suoi 1200 natanti. Dopo aver costeggiato il Nord-Africa l’esercito americano doveva  volgere verso Tripoli, per poi dirigersi ancora una volta a nord, verso Malta e, col favore delle tenebre, raggiungere la Sicilia.

 




di Carmela Zangara
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