http://www.quilicata.it/quell11-luglio-1943-un-inferno-per-gli-alleati-a-licata-viene-affondata-la-nave-lst-158/
Era spuntata l’alba dell’11 luglio 1943
ma non si era ancora del tutto sedato il rumore minaccioso della battaglia
mentre sulle spiagge di Mollarella-Poliscia, Torre di Gaffe,
Falconara-Due Rocche, Poggio di Guardia e Playa continuava il brulicante sbarco
di soldati americani, carri armati,
anfibi, materiale bellico, trasportato dalle navi al largo con i mezzi anfibi, i famosi Duwk che giungevano a terra come in un continuo
ripetuto assalto. Già Patton – dal suo quartier generale ancora a bordo del
Monrovia -aveva eletto Licata come testa
di ponte costiera e la città veniva invasa
dall’ingente mole di materiale bellico della VII Armata Usa trasportato a terra
dal Corpo speciale dei Seabees, le cosiddette api del
mare, trasportatori ma anche guastatori che andavano avanti con le prime
truppe di assalto sotto il fuoco e le bombe a far saltare i grovigli di filo
spinato, le mine antiuomo, le trappole e infine costruttori di pontoni
galleggianti, alloggi, ospedali da campo, piste di atterraggio e basi
operative.
Quel giorno alcuni Seabees appartenenti
al plotone “J” 1006 C.B ( Construction Battalion) - formato da afroamericani, Corpo
speciale all’avanguardia in Sicilia arrivato a
Licata aggregato alla 2th divisione corazzata- navigavano su un Dukw, vicino all’’LST 158 quando più o
meno alle 8, 10 circa sei aerei - Ju 88 del I KG 76- scortati da Me.Bf.109G del III/JG 53 “Pik As che a loro volta scortavano 20 Me.Bf 110
del II/ ZG, comparvero minacciosi scagliando il loro
carico di bombe e centrando l’ LST.
Il
158 era nuovo di zecca, costruito nei cantieri del Missouri Valley nel
luglio del 1942, varato nel novembre dello stesso anno e assegnato alla sua
prima missione: l’operazione Husky nel
febbraio del 1943. A luglio partì da Biserta
carico di uomini e materiali del 3° Fanteria… attraversò il Mediterraneo e approdò sulle spiagge di
Licata… dove ….durante le prime ore del mattino( 11 luglio)…… fu attaccato …mentre si trovava nella Blue Beach.
Esiste tuttavia un’altra versione
rilasciata dal comandante Sullenberger
che era a bordo del mezzo LST 158 all’atto del bombardamento. Egli testualmente nella didascalia di una foto presente nell’ archivio fotografico dell’US
Navy da lui stesso scattata con dedica al padre dice : USS-LST-158 in fiamme dopo essere stata fatalmente colpita da una bomba
aerea tedesca al largo di RED Beach
- spiaggia rossa Torre di Gaffe.
Dove si trovava effettivamente l’LST
158? Al largo della spiaggia bleu, due Rocche-Falconara o al largo della
spiaggia rossa?
Comunque sia era a Licata quando la bomba attraversò un portello chiuso penetrando nella nave
carica di mezzi da sbarco, munizioni
e serbatoi di benzina. Il liquido
- riversatosi sullo scafo e incendiatosi - si propagò dappertutto persino in mare facendo esplodere le munizioni a bordo. Tutti
gli uomini a bordo,- scampati all’esplosione - all’incirca 100- si tuffarono in acqua mentre 38 circa perirono
durante il bombardamento.
Tempestivamente i 4 quattro
Seabees del plotone “J” del 1006^ C.B: Albert F. Unkenholz,
Thomas L. Coakley, Charles W. Woolmancy
e William K. Parrish a bordo del
DUKW non esitarono neppure un istante a dirigere
il loro piccolo mezzo dentro la tempesta
di fumo e fuoco nel tentativo di soccorrere i naufraghi. Ne portarono in salvo
90 circa a più riprese scaricati sulla spiaggia vicina. Furono insigniti per questa azione eroica della
Legion of Merit, una decorazione
militare creata nel luglio del 1942 dal presidente F.D. Roosevelt simile alla
Legion d’onore francese.
Anche l’LCVP (mezzo da sbarco per il
trasporto di personale) messo in mare
dai tre
membri dell’equipaggio che abbandonarono per ultimi l’LST in fiamme, Verdell Jacobson, Tommy Brown e BMC Sullenberger (foto e didascalia) si adoperarono immediatamente in
soccorso dei naufraghi .
Riportiamo
la testimonianza - tratta dal
suo diario – di Verdell Jacobson …prima di
essere arruolato la mia famiglia organizzò una festa d’addio. Mi hanno regalato
un bellissimo orologio Bulova che ho amato e portato fino a quando non è stato perso quando la nostra nave è stata
bombardata in Sicilia…
Ci
siamo imbarcati su un LST alle Bermuda ed era il 14 aprile. Ci sono volute due
settimane per arrivare a Gibilterra. Quando siamo entrati nel Mediterraneo
dovevamo essere preparati per l’attacco sempre. Dormivamo vestiti e indossavamo
sempre un salvagente. Da Orano siamo salpati da un porto in rovina per i nostri
bombardamenti per Arzew in Algeria dove 24 di noi siamo stati assegnati alla
LST 158 come equipaggio….
A
mezzanotte del 9 luglio eravamo al largo della Sicilia. Abbiamo caricato le
nostre truppe tra mine e reti da carico
lungo i lati della nave….procedevamo a fari spenti, oscuramento completo con
solo piccole luci lampeggianti dalla spiaggia, cortesia di uomini della Marina
che erano scesi a terra per prima…ad un tratto l’intera area venne illuminata
da enormi luci provenienti dalla riva… Non pensavo che potessero esserci così
tante navi intorno a noi. Mentre ci dirigevamo verso la spiaggia il
bombardamento navale continuava con proiettili che passavano sopra le nostre
teste….Sembrava che passasse un treno merci….
Quel pomeriggio
siamo riusciti ad attraccare ad un molo
di pontone per lo scarico del materiale ….avevamo
appena iniziato a essere sollevati di nuovo a bordo quando un ME.109 mitragliò
la nave e un altro sganciò due bombe. Una è caduta in mare vicino alla
nostra nave, la seconda bomba ha colpito
al centro la nave, ha attraversato un mezzo binario, un portello di carico ed è
entrata dentro il ponte direttamente nel serbatoio di tre camion carichi di
benzina. L’esplosione è avvenuta direttamente sopra la nostra sala macchine
ausiliarie. Ha messo fuori uso tutto
persino gli argani sollevandoci in alto. E’ stato un vero inferno. Il mio
equipaggio compreso me ha ripreso conoscenza in pochi minuti constatando che
l’unica cosa da fare era abbandonare la nave lasciandola bruciare. La nostra
scialuppa di salvataggio fece il giro intorno alla nave e raccolse gli uomini dell’equipaggio e i
soldati che erano riusciti a fuggire dalla nave. L’ultimo a scendere è stato il
capitano che ha portato via i documenti della nave. Complessivamente erano stati persi 33 uomini dell’esercito e 5 della
Marina. I due uomini che dormivano sopra e sotto di me furono entrambi
uccisi nelle loro cuccette…Portammo a riva l’ultimo carico e tornammo indietro
a fare ancora il giro della nave per assicurarci che non ci fosse nessun altro
in acqua. Abbiamo quindi arenato la scialuppa unendoci al resto dell’equipaggio
che ci aspettava nascosto in un campo di grano vicino alla spiaggia guardando a
nostra nave bruciare e affondare.. . Dovevamo spesso tuffarci in un canalone
vicino al campo per evitare mitragliamento di aerei tedeschi che sfrecciavano
sulle nostre teste. Non capivo dove fosse la nostra copertura aerea. Finalmente
l’LST-350 ha soccorso il nostro equipaggio e ci ha fornito scarpe, vestiti, e
qualsiasi altra cosa fosse necessaria portandoci a Biserta sotto attacco aereo
per metà della notte e parte del giorno successivo.
Sappiamo per certo comunque che il relitto dell’ LST 158 è stato ritrovato nel 2019 ad opera dei sub dell’Associazione
archeologica italiana e della Sovrintendenza del mare Sicilia con l’appoggio
logistico e nautico locale della Finziade nella zona orientale del porto di
Licata.
Una curiosità: il fotogramma (già
citato) dell’LST 158 scattato dal membro
dell’equipaggio, Sullenberger, anni fa è stato ripreso e riproposto dalla serie americana “Victor at Sea” e però quando questo filmato
è andato in onda sul canale storico, il narratore stava descrivendo il
bombardamento della USS-LST-313- affondato a Gela il giorno prima- mentre dell’LST 158 non era stata fatta
neppure menzione.
Se punti
oscuri rimangono ancora su questa vicenda spetta alla ricerca storica continuare
a cercare e a dirimerli. Da parte mia spero di avere aggiunto un piccolo tassello di verità.
Carmela Zangara